[[ “Ciù Ciù, una storia di vino nelle Marche”]] Le vicende di famiglia e l’origine dell’azienda nel libro del suo fondatore È stato presentato a Offida il libro scritto da Natalino Bartolomei con una cerimonia a cui hanno partecipato Enzo Iacchetti, Massimiliano Ossini e il Presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli “Il mio pensiero fisso era sempre lo stesso: poter tornare a lavorare le vigne. Ero pazzo per le viti, ero appassionato del vino” Natalino Bartolomei Ciù Ciù non è solo un soprannome, un marchio identificativo, un’azienda sviluppatasi nel corso degli anni. Ciù Ciù è soprattutto storia, passione, vita. È la memoria di un territorio e di un’impresa vitivinicola. È il trascorso emozionante di una famiglia. È l’amore per le vigne e per il proprio territorio d’origine. È una realtà che emerge impetuosa dal racconto del suo fondatore Natalino Bartolomei. {{034 food CIU CIU}} Franca D. Scotti %%% Di tutto questo si parla nel libro intitolato “Ciù Ciù, una storia di vino nelle Marche” (Capponi Editore) che è stato presentato a Offida (AP) , nella splendida cornice del Teatro Serpente Aureo, nell’incantevole Piazza del Popolo. Durante una suggestiva cerimonia, organizzata dall’agenzia MAP Communication sotto la regia della titolare Antonella Mazzarella e condotta da Massimiliano Ossini, Enzo Iacchetti, da anni grande amico della famiglia Bartolomei, ha incantato la platea leggendo alcuni passi del libro. Per l’occasione sono intervenuti a dare il loro saluto il Presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli, il Vice Presidente Anna Casini ed il Sindaco di Offida Valerio Lucciarini De Vincenzi, in un teatro gremito in ogni ordine di posti. Il momento più commovente per l’autore Natalino, che ha suscitato i più grandi applausi, è avvenuto quando i suoi nipotini sono saliti a sorpresa sul palco per regalargli un mazzo di fiori. Al termine dell’evento in teatro si è tenuta un’esclusiva cena di gala presso l’Enoteca Regionale Vinea. Nel libro, pagina dopo pagina, Natalino Bartolomei si pone come un cantastorie che rievoca ricordi lontani, antiche usanze, vecchi saperi, usi e tradizioni che hanno caratterizzato l’economia agricola marchigiana degli ultimi decenni. È attraverso i ricordi delle proprie vicende familiari, infatti, che il fondatore di Ciù Ciù racconta curiosità sulla civiltà contadina, come la dura vita del mezzadro o le difficoltà di un’intera comunità alle prese con la quotidiana lotta per migliorare la propria condizione economica. Non mancano note di colore legate allo sviluppo dell’azienda e all’origine del soprannome di famiglia (Ciù Ciù) – un “nome strano” come lo definì un cronista locale – divenuto poi anche un marchio di successo che non ha mai smesso di destare interesse. Il libro è arricchito da una galleria fotografica d’epoca ed è stato tradotto anche in lingua inglese.